Kerala meridionale, Varkala. Papanasham beach.
28 novembre 2015
Sto viaggiando ancora con Richard. Dormiamo in una squallido e sporco hotel di Kollam e la mattina di buonora, in autobus, raggiungiamo Varkala. E’ una cittadina di mare con un’infinità di hotels e guest house già invasi dai turisti occidentali, ma il suo culmine lo raggiungerà verso Natale. Il mare è stupendo: le grosse onde arrivano con una grande forza divertendo i turisti che si tuffano appena raggiungono la spiaggia e scompaiono lasciandosi trasportare dalla loro forza per poi riemergere divertiti. La sera all’ora del tramonto la Papanasham Beach si affolla ancora di più e assume un fascino da favola con la luce tenue del crepuscolo che l’avvolge.
Kerala meridionale, Varkala Beach verso sera.
Verso mezzogiorno visitiamo il Janardhana Temple all’interno del quale si sta svolgendo la cerimonia dei girotondi intorno alla cappella centrale con preti e fedeli che cantano muovendosi in corteo.
Kerala meridionale, Varkala. Preghiera al Janardhana Temple, sulla Beach Road.
All’ingresso del tempio una donna mi dice che non posso entrare con il top; il mio compagno di viaggio si toglie la sua maglia inzuppata di sudore e me la mette sulle spalle. Niente, la devo proprio indossare mentre lui come uomo può entrare a dorso nudo. Il tempio presenta all’ingresso delle statue fortemente
erotiche; all’interno c’è un grande baniano e degli altari dedicati a Ayyappan, ad Hanuman e ad altre divinità hindu. Nella cappella è vietato entrare ai non induisti, per cui appena mi vedono all’interno, nell’intento poi di scattare una foto, i guardiani mi cacciano ferocemente.
Varkala, pranzo gratuito al Janardhana Temple.
E’ l’ora del pranzo: da lontano giunge il canto del muezzin e qui, ai piedi della scalinata che porta al tempio hindu, sotto un porticato, ci sono dei grossi pentoloni ricolmi di riso e salse e delle persone che distribuiscono il pranzo disponendolo su dei grandi piatti di metallo. Tra i commensali c’è una ragazza bionda: è una turista austriaca, sorridente con il piatto ricolmo di riso e legumi.
29 novembre 2015
Passeggiamo in spiaggia di buon mattino e facciamo il bagno tra le onde tumultuose; poi intraprendiamo una lunga camminata e arriviamo fino alla Black Beach. Il tratto che separa la Papanasham Beach dalla Black Beach è facilmente percorribile dall’alto e ad un certo punto si apre con un panorama stupendo. Da lontano si scorgono delle canoe, delle barche di pescatori, dei bagnanti e anche dei windserfisti che sfidano le onde impetuose. Dall’alto arrivano dei deltaplani che si abbassano sulla spiaggia e tornano verso l’alto scomparendo sopra le rocce e il villaggio delle guest houses.
Kerala meridionale, Varkala. La spiaggia.
Ci fermiamo a bere un cjai in un ristorantino con la terrazza affacciata sul mare. E’ disposto su due piani e sia sotto che sopra ha allestito due enormi pareti di libri internazionali: ce ne sono numerosi anche di italiani. Con sorpresa scopro uno degli ultimi libri da me letti: Libertà di Jonathan Franzen. Questa sera metterò anch’io dei libri lì: quelli che ho portato dal meeting internazionale delle Women in Black di Bangalore.
Varkala. Papanasham Beach di sera.
Camminando verso la Black Beach attraversiamo numerose ville con giardini curatissimi e delle persone sdraiate al sole su dei lettini da mare. Anche i ristoranti sono pieni di turisti occidentali che trascorrono la maggior parte del loro tempo tra spiaggia, ristorante, sedie a sdraio e amache dei giardini. Dopo un po’ arriviamo in un curatissimo parco pubblico sul mare pieno di palme e erba appena tosata. Sulla riva, una lunga fila di pescatori sta tirando dal mare una fune di plastica più volte annodata e che non finisce mai. Ci aggreghiamo a loro per un momento nel tiraggio della fune e poi scendiamo tra gli scogli richiamati dalle grida di un gruppo di uomini. Sono altri pescatori che stanno contrattando il prezzo di vendita della loro pesca e ci dicono che non vogliono essere fotografati. Torniamo su e vediamo uno dei capi pescatori con una grossa mazzetta di soldi e più avanti altre corde in fase di tiraggio e delle barche nere messe a riposare. Arriviamo fino ad una bella moschea bianca e verde che sta proprio sulla riva del mare; due donne velate sono sedute sul muretto vicino al portale e nemmeno loro desiderano essere fotografate. Dalle informazioni raccolte, sia i musulmani sia i cattolici presenti a Varkala, nonostante le diverse moschee e le numerose chiese, si aggirano soltanto sul 20%, mentre gli induisti prevalgono con il 60%.
Varkala. Papanasham Beach.
30 novembre
Mattinata a passeggio sulla Papanasham Beach. Incrociamo un gruppo di pescatori che sta raccogliendo il pesce dalle reti e lo accatasta sulla spiaggia. Più avanti c’è un gruppo animato di gente: mi avvicino e finalmente capisco a cosa servono quei cumuli di sabbia a mo’ di tomba. Sono i posti dei guru e proprio qui si svolgono le puja. I celebranti, sotto i piccoli ombrelloni colorati, siedono sopra il cumulo rivestito di una stoffa gialla o rossa. Accanto tengono l’ombrello. Tutti hanno un tabernacolo con una candela accesa all’interno e qualche ciotola, alcuni vasi, un piatto ricolmo di petali, un secchio d’acqua di plastica con un piccolo recipiente per celebrare le puja, un seggiolino di plastica per far sedere i clienti. Piove e forse pioveva di più quando i celebranti sono arrivati dal momento che accanto al loro ornamentario tengono anche un ombrello chiuso, ma bagnato. I celebranti saranno 15-20, i fedeli pochi. I celebranti sono poco colorati rispetto a quelli di Varanasi ed anche più pigri dal momento che avvicinano i clienti soltando con qualche cenno della mano.
Varkala Beach. Tramonto.
Ci sediamo in un ristorante per la colazione: lì, seduto accanto al nostro tavolo c’è un austriaco di mezza età al quale si aggiunge più tardi un ragazzo cileno. Da sotto mi chiama l’altro austrico, quello anziano già incontrato nella visita ai villaggi di Kochin e poi sul barcone da Alappuzha a Kollam. E’ in costume e sta facendo una camminata lungo la spiaggia.
Varkala, sera sul lungo mare.
Torniamo in guest house e Richard si accorda con il proprietario per allarmarmi sulle alluvioni presenti nei dintorni, da Kanniyakumari a Chennai fino alle Andamane.
Varkala Beach.
Vorrebbe restare ancora lì, ma io gli dico che voglio partire e continuare il viaggio da sola. Me lo ritrovo ancora accanto qui alla stazione ferroviaria, in partenza per Kanyakumari.