Esco dall’ostello nella tarda mattinata e proprio qui sotto c’è un animatissimo vecchio Pab, pieno di gente seduta ai tavoli, dentro e fuori.
Sofia, Budapeshta street. Il Pab sotto l’ostello.
E’ lunedì e, in confronto a ieri, la città sembra più vitale, con il via vai di gente per le strade, con i negozi e tutti i servizi aperti e in funzione. Entro nella cattedrale Hagia Nedelja: c’è una grande cupola al centro con delle finestre intorno in vetro trasparente e numerosi dipinti di santi in ogni spazio.
Sofia, 8 aprile 2019. Hagia Nedelja Church.
Anche l’altare è composto da immagini di santi racchiuse in grosse cornici dorate. Lungo le pareti e su un lato, ci sono delle file di panche e di sedie di legno scuro. C’è diversa gente in questa chiesa, intenta a pregare con grande devozione.
Le candele dei desideri alla Hagia Nedelja Church.
Qualcuno si ferma davanti alle immagini sacre preferite e prega toccandole e congiungendo le mani. Poi, si sposta e va ad accendere le candele che appoggia su dei contenitori, riempiti con uno strato di spessa cera morbida, per sostenerle. C’è un sacerdote accanto all’altare che sta parlando con una giovane coppia.
Hagia Nedelja Church.
Verso sera lo vedrò celebrare una funzione e poi, al termine, passare tra i fedeli con un recipiente in mano, per distribuire le benedizioni. In questa chiesa non si possono scattare fotografie, se non a pagamento, ma quando il guardiano mi richiama, ne ho già scattate alcune.
L’entrata della cattedrale Hagia Nedelja.
Pranzo in un ristorante affollato e servito da numerose ragazze in minigonna. C’è una sala riservata ai non fumatori e vado a sedermi lì. Ovunque, ci sono postazioni video che trasmettono immagini pubblicitarie e lezioni di cucina accompagnate da un sottofondo musicale. Sia all’interno del ristorante che lungo le strade si sentono parecchie persone parlare italiano. Alcuni sono turisti, ma altri stanno discutendo animatamente e sono vestiti con abiti eleganti.
La Banya Bashi Mosque.
Mi sposto verso la moschea di mattoni che da ieri sto osservando in lontananza. E’ la Banya Bashi Mosque. Prima di entrare, scopro il sito archeologico che sta accanto: sono i resti di un hammam, un bagno pubblico termale di forma rettangolare con una vasca ovale al centro.
I resti di un hammam, accanto alla Banya Bashi Mosque.
Questo hammam faceva parte, insieme alla moschea, di un unico, vasto complesso. La Banya Bashi Mosque è stata realizzata nel 1576 dal grande architetto Kodia Mimar Sinan-Janissary che aveva già costruito 81 moschee, tra le quali quella di Edirne.
Interno della moschea Banya Bashi.
Il viaggiatore Hans Dernschwam che passò di qui nel 1553, però, scrisse la seguente nota: ”Dopo il bagno c’è una moschea turca, una splendida costruzione, simile a quella dei sultani”. La Banya Bashi Mosque è una delle poche costruzioni ottomane esistenti che vengono ancora usate come tempio. E’ composta dalla sala di preghiera al centro, dalla nicchia rivolta verso Est, al centro della parete, dall’ingresso e dall’anticamera rivolte verso Ovest.
La cupola e le semi cupole della moschea Banya Bashi.
All’interno, ora, ci sono soltanto un uomo che sta pregando e una coppia di turisti con la guida al seguito. Il grande lampadario che pende dalla cupola è acceso come pure le applique appese alle pareti laterali. La cupola centrale e le cupolette intorno sono dipinte di rosso e blu. Intorno alla circonferenza si aprono delle finestre disposte su più livelli e con i vetri dipinti di rosso, giallo, azzurro, marrone e blu. Sopra il porticato dell’entrata c’è un ballatoio in legno. Anche al piano terra ci sono delle finestre con accanto appoggiati i tappetini della preghiera.
Il Mercato coperto di Sofia.
Proprio di fronte alla moschea sta il mercato coperto di Sofia; una costruzione risalente al 1909, ma rimasta integra soltanto all’esterno. La struttura interna del mercato è completamente moderna, con negozi, ristoranti e caffè che lo fanno assomigliare ad un qualsiasi centro commerciale.
Donna che vende manufatti nel centro di Sofia.
Poco dopo il mercato c’è la “Sinagoga Sofia”, la più grande ed anche la più bella costruzione ebraica esistente in Europa. Su un’insegna sta scritto che questa sinagoga è stata santificata nel 1909, il 9 settembre, alla presenza della famiglia Tsar.
La sinagoga Sofia.
Lo stile di questa costruzione richiama quello romantico nazionale bulgaro: la pianta è rettangolare, mentre la cappella interna è ottagonale ed ha 4 nicchie angolari che si aprono sui lati obliqui. Sia le nicchie che le parti lineari intorno sono separate da degli archi che sostengono anche la parte soprastante, riservata alle donne. L’altare è in marmo bianco e il pavimento è rivestito da un mosaico di stile veneziano.
La sinagoga Sofia, interno.
La cupola è a lanterna ed è colorata, all’interno, di rosso e verde. Anche le logge del primo piano sono dello stesso colore mentre le grandi colonne, poste agli angoli dell’ottagono, sono di marmo rosa. Tra l’una e l’altra ci sono delle colonne più piccole, in marmo grigio.
La cattedrale Hagia Nedelja durante la funzione serale.
Torno verso l’ostello passando davanti alla cattedrale Hagia Nedelja ed entro un attimo mentre il sacerdote sta celebrando una funzione religiosa. La chiesa è gremita di gente di ogni età. Uscendo, noto una lapide con una scritta che ricorda un atto terroristico comunista avvenuto nel 1925 dove venne assassinato H.M. King Boris III e persero la vita numerose altre persone.
Sofia, 8 aprile 2019. La sede del Ministero del Lavoro.
Imbocco la Khyaz Alexander Dandukov, la grande via che va verso l’ostello. Su un grande palazzo dipinto di rosa, vedo la scritta “Ministero del lavoro”. All’esterno, accanto alla bandiera della Bulgaria è esposta anche quella dell’Europa, ma in nessun bancomat è possibile prelevare del denaro in euro.