7-8 dicembre 2015, verso Trichi.
Lascio con un po’ di rimpianto l’accogliente e protettiva guest house di Kodaikanal, ma piove troppo quassù. Arrivo a Tiruchirappalli, chiamata anche Trichi, una grossa città dove ci sono tre interessanti templi induisti da visitare. Qui, a Trichi ho trovato una camera economica, ma desolante: non mi fermerò più di una notte.
Tamil Nadu, Trichi. Salita al Rock Fort Temple.
La gente è cordiale, ma la città è anonima. Anche i due templi che visito nella mattinata non hanno l’energia e il fascino degli altri visitati al Sud dell’India.
Tamil Nadu, Trichi. Panorama sulla città dal Rock Fort Temple.
Salgo al Rock Fort Temple, l’antico tempio rupestre scavato nella roccia dai Pallava e poi dai Nayak. Il tempio Sri Thayumanaswamy che si trova a metà salita è dedicato a Shiva, mentre il Vinayaka, costruito sulla vetta, è dedicato a Ganesha. Da quassù si può ammirare un ben panorama sulla città, anche se la giornata è piovosa e c’è parecchia foschia. Qui non c’è molta gente, forse per la fatica che la salita alla vetta richiede attraverso i 437 gradini da affrontare.
Trichi. Entrata al tempio.
L’ingresso del tempio è animato dalle bancarelle dei souvenir e da alcuni mendicanti che chiedono con insistenza l’elemosina. Più tardi, all’uscita, ci sarà un elefante addestrato ad accarezzare i visitatori che gli mettono una moneta nella proboscide. Prendo l’autobus e mi sposto verso l’enorme complesso del Sri Ranganathaswami Temple, risalente al X secolo e dedicato a Vishnu. Qui ci sono molti più visitatori rispetto al Rock Fort Temple e tutto l’insieme è molto animato, ma la vastità dei suoi 60 ettari disperde la concentrazione e l’energia che caratterizzano i templi di altri luoghi.
Tamil Nadu, Trichi. L’entrata al Sri Ranganathaswami Temple.
Qui, una parte del tempio non è visitabile dai non induisti. Tornando alla lodge in autobus rivedo la sfarzosa cattedrale in stile neo gotico dedicata alla Madonna di Lourdes che ho visitato questa mattina. Davanti al portale c’è una scritta che segna le tappe della storia del cristianesimo nel Tamil Nadu che ha avuto inizio con Ignazio di Loyola nel XV secolo.
Tamil Nadu, Trichi. Sri Ranganathaswami Temple
Statue di santi e sante, della Madonna e di san Antonio con il bambin Gesù in braccio, di un Cristo in croce e di numerosi altri santi stanno sia all’interno della chiesa che sopra il muro che circonda l’edificio.
Tamil Nadu, Trichi. Sri Ranganathaswami Temple, interno del complesso.
Nel cortile interno c’è anche un percorso con le sculture della Via Crucis. All’interno di questo grande complesso ci sono delle scuole cattoliche private molto ben sorvegliate.
Tamil Nadu, Trichi. Interni del Sri Ranganathaswami Temple.
Nel pomeriggio mi sposto a Tanjore: l’atmosfera mi piace, anche se piove pure qui!
9 dicembre 2015: Tanjore
Oggi non piove, fortunatamente e nel pomeriggio è comparso perfino il sole.
Tamil Nadu, Tanjore. Brihadishwara Temple, patrimonio UNESCO, XI secolo.
La mattinata la trascorro al Brihadishwara Temple, un grande complesso fatto costruire in pietra arenaria e mattoni nel 1010 da Raja Raja.
Tamil Nadu, Tanjore. Il porticato del Brihadishwara Temple, sec. XI.
Lungo il loggiato che racchiude la struttura ci sono 250 lingam e sulle pareti sono visibili numerosi coloratissimi splendidi affreschi dell’epoca Chola (una delle principali dinastie della zona Tamil a partire dal IX secolo d. C.).
Tamil Nadu, Tanjore, Brihadishwara Temple. Affresco. Inizio XI secolo.
Nei santuari dedicati alle varie divinità i sacerdoti cantano i mantra e distribuiscono benedizioni. Un gruppo di pellegrini di Nagpur sta aspettando, seduto sulle gradinate di uno dei santuari, la celebrazione della puja che si svolgerà alle ore 10.00.
Tamil Nadu, Tanjore. Il Brihadishwara Temple, patrimonio UNESCO, sec. XI.
Una famiglia del gruppo mi regala una fogliolina d’argento, simbolo di Shiva, mi dicono. Loro sono in viaggio per visitare sia il Brihadishwara Temple di Tanjore che il Sri Meenakshi temple di Madurai. Fra due giorni, faranno rientro a Nagpur dove possiedono alcune gioiellerie. I bambini tra i 7 e i 9 anni parlano un buon inglese e mi assicurano che l’hanno imparato alla scuola statale che frequentano.
Tamil Nadu, Tanjore, Brihadishwara Temple. Affresco, sec. XI.
Lascio il Brihadishwara Temple e entro nella biblioteca della città per dare un’occhiata. Uno degli impiegati mi accoglie amichevolmente e mi presenta a tutti gli altri colleghi.
Tamil Nadu, Tanjore, ore 9.00 del mattino. Il pasto per i poveri.
C’è diversa gente all’interno, di ogni età, che consulta dei libri e pare molto impegnata nella lettura. L’indiano che mi ha accolta mi invita a casa sua per pranzo e mi fa molte domande su questo mio viaggio. Mi fornisce degli utili consigli sulle zone da evitare per le abbondanti pioggie che le hanno coinvolte.
Tamil Nadu, Tanjore centro.
Mi accompagna all’ufficio della stazione degli autobus, così decido di partire l’indomani sera per Bangalore e da lì, deciderò dove andare. Più tardi, passeggiando per le vie centrali, incrocio diversi piccoli templi costruiti con lo stesso stile di Madurai. All’interno ci sono i sacerdoti che si stanno preparando a celebrare la puja delle 18.00. Scatto qualche foto ad una divinità chiamata Narasimar: il sacerdote gli sta incollando l’occhio che si era staccato.
Tamil Nadu, Tanjore. La zona delle capanne.
Attraverso la Main road e trovo dei villaggi di capanne costruite con le foglie di palma e abitate da numerose famiglie.
Tamil Nadu, Tanjore, Main road. Case dal tetto di paglia e loro abitanti.
Lì intorno uomini e donne, ognuno per conto proprio, intrecciano delle strisce di legno e creano dei cesti di varie grandezze. Arrivo in un altro tempio con le rivenditrici di fiori all’esterno e i mendicanti che chiedono l’elemosina.
Tamil Nadu, Tanjore. Vita nella zona delle capanne costrute con le foglie delle palme.
Ne ho visti tanti anche questa mattina, proprio sulla strada del grande tempio: stavano aspettando la colazione che di lì a poco è arrivata abbondante e servita dai volontari su dei piatti di acciaio. Alcuni di loro stavano bisticciando per il posto in terra a sedere.
10 dicembre 2015
Oggi visito il Royal Palace, costruito nel XVI secolo dai Nayak di Madurai e dai Maratha che si presenta con delle vaste parti in avanzato stato di degrado.
Tamil Nadu, Tanjore. Vetrine nei pressi del Royal Palace.
Anche la bellissima Durbar Hall, la sala dove il re dava udienza presenta i segni del mancato restauro e delle recenti grosse infiltrazioni d’acqua.
Tamil Nadu, Tanjore. Parte del Royal Palace (XVI sec) adibita a Museo archeologico.
Apprezzabile la piccola biblioteca del palazzo con i 30.000 manoscritti su carta e su foglie di palma, in lingue indiane ed europee. Nel Museo del Royal Palace sono esposte molte sculture raffiguranti le numerose divinità hindu ed anche qualche statua del Buddha. Le opere più antiche risalgono al X secolo.
Tamil Nadu, Tanjore, Museo archeologico del Royal Palace. Sculture in pietra del Raja Raja II e di sua moglie (1135-1165).
Molto dolce la scultura della coppia di sposi risalente al XVI secolo: un Raya Raya e sua moglie. Visito anche le poche altre stanze accessibili: bellissime sculture alle pareti, semicorrose dai tarli, uccelli che nidificano tra le travi, infiltrazioni d’acqua e odore di umido un po’ ovunque.
Tamil Nadu, Tanjore, Biblioteca del Royal Palace, XVI secolo. Vecchia carta geografica con l’Italia.
Lascio il Royal Palace dopo aver visitato anche l’ampia parte adibita a negozi di souvenir e m’incammino verso la mia Lodge accompagnata dalle voci dei ragazzi che provengono dalle numerose scuole della zona. E’ l’ora della pausa per il pranzo e alcuni ragazzi mi salutano con familiarità dai cortili e dalle terrazze delle loro scuole.